Indice di resa cromatica. Cos’è e perché è importante conoscere quest aspetto dell illuminazione

Indice di resa cromatica. Cos’è e perché è importante conoscere quest aspetto dell illuminazione

IR indice di resa cromatica di una sorgente con gli anni è divenuto un argomento importante e dibattuto per chi si occupa di illuminazione, soprattutto quando si parla di tecnologia LED. Ma chiariamo alcuni aspetti generali.

Indice Resa Cromatica Led 

L’Indice di Resa Cromatica è quel valore che indica quanto una sorgente luminosa faccia apparire naturali i colori degli oggetti che illumina.

L’IRC va da da 0 a 100:

  • 0 è la resa cromatica minima;
  • 100 è la resa cromatica massima.

IRC 100 corrisponde alla luce naturale che proviene dall’esterno, perciò più alto sarà l’IRC del vostro corpo illuminato, più naturali risulteranno i colori del vostro arredamento e quindi della vostra stanza.

 Le due classi tra le cinque più importanti in cui si può suddividere l‘indice cromatico sono:

  • IRC da 90 in su, classe 1A: ECCELLENTE, infatti è raccomandata per abitazioni private, musei e cliniche;
  • IRC tra 80 e 90, classe 1B: BUONA, ideale per uffici, scuole e retail.

Ma quali sono i valori di IRC per le lampade led in commercio?

Il LED può raggiungere IRC superiori a 90, quindi ha un livello di resa eccellente come le lampade a incandescenza, ma con una migliore efficienza energetica e una durata e un risparmio energetico del 90% rispetto a quelle tradizionali. 

I LED, quindi, hanno la capacità di esaltare i colori, donando brillantezza, profondità e veridicità cromatica a ciò che illuminano.

Di seguito è illustrata una tabella che vi aiuterà a capire meglio i vari livelli di resa cromatica.

Ma come molti di voi certamente sapranno, il sistema di valutazione dell’indice cromatico led attualmente in vigore, presenta delle grosse limitazioni, soprattutto se utilizzato per sorgenti LED.

I limiti di questo parametro con la scala di misura CRI (in inglese indice di resa cromatico, Color Rendering Index – CRI) rispetto alla nascente TM-30 sono evidenti e hanno portato a due grandi errori:

  1. le sorgenti luminose con lo stesso CRI danno lo stesso risultato. 
  2. una sorgente luminosa con un CRI maggiore, rende un risultato migliore di una con un CRI inferiore.

Per far fronte a queste problematicità, lo scorso Agosto, infatti, è stata approvata e pubblicata da IES Illuminating Engineering Society , la documentazione riguardante il metodo TM-30 che attualmente è in fase di valutazione del CIE e si spera venga approvato presto. 

Ma quali sono le principali differenze tra il CRI e il TM-30?

Te le riassumiamo in tre punti principali:

  1. Il CRI fornisce informazioni solo sulla fedeltà dei colori in riferimento alla luce del giorno, ma non fornisce alcuna informazione sulla saturazione a differenza del TM-30 che utilizza il Gamut Index (Rg) per descrivere le differenze di saturazione.
  2. Il CRI utilizza solo otto campioni di colore per determinare la fedeltà, mentre il TM-30 utilizza 99 campioni di colore che riprendono i colori della natura come; foglie, fiori, oppure tonalità della pelle, includendo nella gamma anche colori saturi o poco saturi.
  3. Un’altra grande novità rispetto al sistema CRI (Ra) e che il TM-30 propone una metrica basta su due indici invece che uno.

I progettisti più esperti possono così valutare l’effetto su ciascun colore illuminato. A seconda del materiale e della colorazione dell’oggetto illuminato, la saturazione delle singole tonalità cromatiche può essere percepita come visivamente piacevole, ma anche come distorta.

Ma è davvero così importante seguire alla lettera calcoli e regole quando ci troviamo ad affrontare un progetto di illuminazione?
Vi diamo la nostra: L’indice è un fattore importante anche per valutare la bontà di un corpo ma è sempre uno strumento sotteso a come viene concepita l’idea di illuminazione, le esigenze delle persone che utilizzerà, lo spazio e che vivrà. Progettare luce è un’esperienza a 360 gradi e non è una semplice applicazioni di regole o lo studio memonico di una normativa o una serie di calcoli in dialux, ma lo studio del comportamento e della percezione che le persone per cui stiamo progettando hanno della luce.

Per aiutarvi, infatti,  abbiamo creato il pacchetto di servizi Vederci Chiaro , una proposta unica nel suo genere dove potrai ricevere una consulenza, un progetto e un preventivo dettagliato per illuminare correttamente i tuoi ambienti, sia interni che esterni. Questo è possibile solo tramite un procedimento studiato negli anni che ci ha portato a garantire risultati illuminotecnici elevati ad alte prestazioni, abbinato ai servizi utili per te che stai valutando un intervento economicamente importante.Del resto una giusta illuminazone è in grado di cambiarti la vita! 

Se l’articolo ti è stato utile e vuoi una consiglio professionale per il tuo progetto, chiedici una consulenza, potremmo risolvere al meglio il problema che stai affrontando senza commettere errori e senza farti correre il rischio di comprare prodotti che si riveleranno completamente sbagliati e inutili!

Puoi contattarci comodamente anche dal form di contatto qui sotto, ti risponderemo in tempi brevissimi!